PILLOLE DELLA LETTERATURA
La presenza dei genitori per la riduzione del dolore dei bambini sottoposti a procedure invasive
I lavaggi nasali sono utili? Una revisione spagnola tenta di fare chiarezza.
Riferimento bibliografico: Martínez-Serrano A, Martínez-Campos P, Seijoso-González L, Ruiz-Rojo H. Literature review of nasal lavage technique in paediatrics. Enferm Clin (Engl Ed). 2021 May-Jun;31(3):189-194. English, Spanish. doi: 10.1016/j.enfcli.2021.01.005. Epub 2021 Feb 23. PMID: 33632624.
Titolo: I lavaggi nasali sono utili? Una revisione spagnola tenta di fare chiarezza.
In sintesi: la revisione sintetizza le evidenze disponibili sulla tecnica dei lavaggi nasali nei pazienti pediatrici, in particolar modo: l'uso di soluzione fisiologica isotonica sterile, a bassa pressione positiva e con ampi volumi utilizzando una siringa monouso. In futuro dovranno essere approfonditi gli aspetti relativi al corretto volume da utilizzare, ai dispositivi in commercio per il lavaggio nasale e alla posizione del paziente rispetto alla tecnica.
Contesto e punto di partenza: le infezioni del tratto respiratorio superiore sono le malattie pediatriche più comuni, frequentemente causate da virus ed hanno un notevole impatto sul servizio sanitario, facendo ricorrere le famiglie a numerose visite mediche. Il trattamento di queste infezioni si basa sull’utilizzo di farmaci che ne curano la sintomatologia e di tecniche non farmacologiche, come i lavaggi nasali (LN) la cui azione meccanica di pulizia migliora la pervietà delle vie aeree, favorisce la clearance mucociliare e l’allontanamento dei mediatori dell’infiammazione.
Caratteristiche dello studio: questa revisione non sistematica della letteratura mira a sintetizzare le evidenze disponibili sull'uso della tecnica LN in pazienti pediatrici con infezioni del tratto respiratorio superiore e/o bronchiolite. Dalla ricerca bibliografica sono stati inclusi 11 studi, di cui 2 revisioni sistematiche, 5 revisioni narrative, 3 lavori condotti da un gruppo di esperti e una guida alla pratica clinica.
Risultati ottenuti: la revisione ha sintetizzato le evidenze in 5 categorie tematiche: 1) l’utilizzo di un grande volume per massimizzare l’effetto dei LN, non specificando però la quantità; 2) la bassa pressione positiva; 3) l’uso di soluzione salina isotonica sterile (maggiormente utilizzata rispetto alla soluzione ipertonica); 4) la posizione da assumere, per cui non ci sono indicazioni precise e 5) l’efficacia della tecnica in termini di sollievo immediato dei sintomi legati alla congestione nasale.
Limiti dello studio: si tratta di una revisione non sistematica della letteratura, che include studi di diversa natura. Sono necessari ulteriori studi che indaghino il volume da utilizzare nei LN, la posizione corretta da assumere in relazione all’età del bambino e gli strumenti utilizzati per la somministrazione.
Quale novità: la revisione tratta un argomento sempre attuale e di grande utilità non solo per il personale sanitario e restituisce una panoramica degli elementi utili da tenere in considerazione ed applicare durante la procedura.
A cura di Daniele Ciofi e Giulia Ciolini
L'uso della realtà virtuale come tecnica di distrazione durante le procedure invasive
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Riferimento bibliografico: Gao Y, Xu Y, Liu N, Fan L. Effectiveness of virtual reality intervention on reducing the pain, anxiety and fear of needle-related procedures in paediatric patients: A systematic review and meta-analysis. J Adv Nurs. 2023 Jan;79(1):15-30.
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Titolo: L’uso della realtà virtuale come tecnica di distrazione durante le procedure invasive.
In sintesi: questa revisione sistematica della letteratura analizza l’efficacia dell’applicazione della realtà virtuale nella gestione del dolore, ansia e paura nei bambini sottoposti a procedure invasive catetere-correlate. I risultati, provenienti da 27 studi, hanno dimostrato l’impatto positivo della realtà virtuale come tecnica di distrazione nella popolazione pediatrica. Pertanto, il suo utilizzo può essere considerato come un’opzione di trattamento non farmacologico.
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Il contesto e il punto di partenza: circa il 50-60% dei bambini sottoposti a procedure invasive riferisce di provare dolore e ansia, emozioni che possono generare comportamenti di evitamento e scarsa collaborazione. Tra le strategie non farmacologiche, adottate per la gestione del dolore, rientra anche l’uso della realtà virtuale. Tale tecnologia è in grado di canalizzare l’attenzione del bambino fornendo stimoli diversificati e mobilitando simultaneamente più sensi.
Le caratteristiche dello studio: si tratta di una revisione sistematica della letteratura che ha incluso studi randomizzati e controllati che valutavano l’uso della realtà virtuale vs altre tecniche di distrazione o procedure standard rispetto al dolore, ansia e paura percepiti dai bambini durante procedura invasiva catetere-correlata. Due ricercatori hanno selezionato gli studi, estratto i dati in modo indipendente e valutato il rischio di bias.
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I risultati ottenuti: sono stati inclusi 27 studi. La revisione mette in evidenza gli effetti positivi dell’utilizzo della realtà virtuale rispetto alla percezione del dolore, ansia e paura riferiti dai bambini attraverso strumenti self-report. Effetti statisticamente significativi sono stati riscontrati su tutti e tre gli outcome.
Limiti dello studio: gli studi inclusi sono stati valutati con un moderato rischio di bias per l’impossibilità di garantire la cecità dei partecipanti (infermieri e bambini). Inoltre, le caratteristiche della tecnologia applicata e della popolazione pediatrica (es: precedenti esperienze dolorose), e la formazione ricevuta dal personale sull’uso della realtà virtuale possono aver influenzato i risultati degli studi.
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Quale la novità e le prospettive: l’utilizzo della realtà virtuale può essere considerata a tutti gli effetti una tecnica di distrazione nell’ambito della gestione del dolore durante procedure invasive. Per la corretta applicazione, la formazione degli operatori sanitari e la stesura di procedure che ne chiarificano l’utilizzo risulta essere un requisito fondamentale. Ulteriori studi dovranno approfondire l’uso della realtà virtuale in termini di tempi di intervento e contenuti da proporre in relazione all’età della popolazione pediatrica.
A cura di Erica Busca